16.2.05

fenomenologia del guardaroba

nel genoma femminile è insita la capacità di ottimizzare i cambi d'abito.
lo si capisce soprattutto dai video delle artiste r'n'b, costruiti in base ai cambi d'abito.
encomiabile ad esempio il penultimo delle destiny's child, nel quale loro, indecise se vestirsi un po' fighette tipo donna in carriera sexy oppure un po' selvagge tipo donna r'n'b sportivo-aggressiva (cfr il giubbottino superimbottito con cappuccio extragrande bordato di pelliccia di ermellino che però lascia scoperta la pancia fino a sotto le tette- quale utilità può avere un indumento simile se non decorazione pura), hanno optato per la comoda soluzione "facciamo che le noi tre fighette si scontrano in una specie di duello danza con le noi tre sportive", e hanno soddisfatto pienamente tutti i loro istinti.
tuttavia, l'apoteosi sintetica e il livello massimo di ottimizzazione del cambio d'abito si raggiunge sempre nei video di jennifer lopez. l'esempio più fulgido (a parte "my love don't cost a thing", in cui oltre a passare da vestita a nuda rimanendo sempre overdressed era riuscita anche a infilare il momento "mi vesto streetwear" con l'espediente della cartolina in cui i personaggi, che poi si animavano, erano lei e alcuni ballerini) è decisamente l'ultimo video. La geniale ex futura signora affleck impersona tutti i personaggi femminili del video, ambientato in un locale notturno, riuscendo a cambiare pettinatura e vestiti almeno una decina di volte (resta il leitmotiv del giubbottino cortissimo con cappuccione pellicciato, che- ormai è chiaro- deve essere il feticcio del momento tra le donne r'n'b), passando dai capelli afro biondi al platino cortissimo al castano lungo con la coda, attraverso una serie di mise che sinceramente fatico a ricordare.
di fronte a cotanta inventiva in campo di ottimizzazione del layout personale, rimango senza parole.
e la mente mi va immediatamente a considerare il riscontro personale.
due settimane fa circa ero a belgrado, il penultimo giorno di permanenza stavo vestendomi, di mattina, e l'istinto mi aveva fatto cadere gli occhi su una maglietta. una vocina interiore gridava "portatelaaaa appressooooo potrebbe servirtiiiiiiii" ma io l'ho ignorata, e per ripicca il fato mi ha costretto a presenziare ad una festa organizzata a sorpresa su un set vestita di quello che indossavo dalla mattina. un agghiacciante sfigatissimo dolcevita bianco ottuplo filo di lana, che mi ha impedito di danzare senza rischiare di morire dal caldo, e per il trauma il giorno dopo m'ha fatto venire l'influenza.
asha, devi ancora lavorare molto.
anche se già riuscire a pensare di dover preparare una valigia senza avere le crisi di panico è un grande traguardo.

Nessun commento: