la citta' della nebbia e' una citta' piatta. fuor di metafora, si intende. piatta perche' non c'e' una salita, di conseguenza nemmeno una discesa. piatta. tutta dritta. flatlandia, quasi, e quest'impressione e' confermata dalla quantita' di soggetti realmente bidimensionali, quindi privi di qualsiasi spessore, presenti in questa citta'-location. location perche' molti di questi posti piatti, lisci, perfettamente mockup, sembrano davvero dei set cinematografici, con le persone che vanno in giro a comando, e se mi si permette dirlo puzzano un po' di animale impagliato, come dire.
prendi ad esempio la zona del teatro, sembra trastevere ricostruita in laboratorio. trastevere distillata. trastevere criogenizzata. trastevere sotto formalina. c'e' una nota innaturale negli angoli formati dalle strade e dai muri dei palazzi. c'e' un retrogusto di confezione appena aperta nei tombini e nelle rotaie dei tram. un odore di gomma e di involucro di plastica. a nulla serve la mia mente che, avendo conosciuto la citta' piatta prima sulla cartina che sulla strada vera, continua a visualizzare salite dove non ce ne sono, solo perche' sulla cartina magari e' una strada che va verso nord.
ma non c'e' speranza.
ad eccezione della timida collinetta in coppa al parco (l'unico parco vero, forse), la citta' piatta non possiede escrescenze. e' piatta, e infatti vanno tutti in bicicletta, come in olanda, come mi dicevano alle elementari. olanda uguale tulipani, dighe, bicicletta. mica come adesso, che olanda uguale amsterdam e coffisciop. (e quindi tulipani, droghe e bicicletta)
beh insomma, in un mare di piani piatti (piatti piani?) la prima cosa che salta agli occhi sono le superfici lisce del centro, lisce e levigate progettate per dissuadere dal bivacco.
perche' puo' essere l'unica spiegazione.
ore ventuno, via che porta dalla piazza della chiesa grande alla piazza del castello grande. sei sotto un portone, e aspetti qualcuno, magari.
fa freddo.
non c'e' un gradino, una panca, un cassonetto, un marciapiede, un pinguino di marmo per sedersi. niente di niente di niente di niente. e' evidente che non vogliono che io mi fermi qui. magari a cento metri, sotto al mercato vecchio ci dormono, ma qua no, questa e' una strada elegante di negozi, e ogni sosta verra' punita.
senza gradino, senza portone, la citta' piatta decide la tua posizione: in piedi davanti ad un portone come un broccolo (semi-congelato, tra l'altro), la gente che ti passa intorno e a pensare "se fossi nuda sarebbe il video di alanis morissette in cui lei e' nuda in mezzo a una strada ferma e tutti passano e la guardano e la toccano."
il fatto e' che camminano tutti, e hanno tutti una cosa da fare, e ti lanciano sguardi obliqui di colpevolezza: perche' sei ferma li' senza fare niente?
non e' colpa mia se sto aspettando, e se questo posto e' stato progettato liscio perche' e' una superficie anti-bivacco.
come le panche della metro a un posto solo e a mezzo metro dal muro, cosi' non ti appoggi e non ti stendi.
in effetti in un posto cosi' poi alla fine l'unica cosa che ti rimane da fare e' quella: guardare le vetrine per non attirare l'attenzione di chi passa, cosi' da poter dimostrare di essere anche noi dei loro.
e se la vetrina non basta , perche' infastidisce la vetrina guardata apposta, si torna a fare alanis morissette vestita, possibilmente peggiorando il tutto cantando gli mp3 ad alta voce :]
nota: ma che ci facevo alle nove e mezza di sera io la'- questa e' una cosa che non sapremo mai, probabilmente.
nota2: gli spazi anti-bivacco lasciano un po' di inquietudine, come quel cartello a campo de' fiori che e' un divieto sulla figura di due persone che ballano, che nella testa di chi l'ha progettato vuol dire "no schiamazzi", ma alla visione l'unica cosa che comunica e' "divieto di divertirsi", e te ne accorgi quando alle due meno cinque c'e' la fila per prendersi l'ultima tanica di birra prima che tutti i pub chiudano in sync.
questo post e' stato scritto usando come fonte tre righe di scrittura a mano vergate il giorno 11-12-2003 alle ore 21:24 del mio t610.
(coro: ed era meglio che quelle tre righe restassero dove erano.)
Cyrus Jones, 1810 to 1913.
He made his great grandchildren believe he could live to 103.
103 is forever when you`re just a little kid, so...
...Cyrus Jones lived forever.
Gravedigger, when you dig my grave, could you make it shallow so that I can
feel the rain. Gravedigger.
Muriel Stonewall 1903 to 1954.
She lost both of her babies in the second Great War.
I mean, you should never have to watch your only children lowered in the ground.
I mean, you should never have to bury your own babies.
Gravedigger, when you dig my grave, could you make it shallow so that I can
feel the rain. Gravedigger.
Ring around the rosy...
Pockets full of poesy`s...
Ashes to ashes...
We all fall down...
Gravedigger, when you dig my grave, could you make it shallow so that I can
feel the rain. Oh! Gravedigger.
Little Miki Carson `67 to `75
He rode his bike like the devil until the day he died.
When he grows up he wants to be
Mr. Vertical on the flying trapeze
Ooh.. 1940 to 199..2
Gravedigger, when you dig my grave, could you make it shallow so that I can
feel the rain... Oh! Gravedigger, when you dig my grave, could you make it
shallow so that I can feel the rain, I can feel the rain, I can feel the
rain...Gravedigger, when you dig my grave, could you make it shallow so that I
can feel the rain. Gravedigger. Gravedigger.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)

Nessun commento:
Posta un commento