stop sinking. start living.

mettiamo i puntini sulle ics.

sono ancora viva.

anche se ho sognato di essere inghiottita da una confezione gigante di tavor.

anche se ho sognato svariate volte i miei direttori creativi.

anche se mi sono addormentata più e più sere di seguito pensando alla campagna. non in senso bucolico.
(bucoholic, casomai.)

anche se ho scoperto di avere tutte le fobie esistenti e non, compresa la fobia delle fobie, la famosa fobofobia- e chi ha avuto l'onore di sfogliare il superiperextrapretenzioso booklet dell'edizione cartonata con rilegature in platino massiccio dell'ultimo lavoro degli u2 conosce questa parola.
(insopportabile il booklet con le cose scritte a mano, i quadri finti. ma io degli uddue non ho il diritto di parlare. quando ero ggiovane, infatti, sentii "with or without you" performata dagli u2 alla radio, era circa il 92 al massimo, e dissi "toh la versione lenta della canzone di double you".)

per il momento posso dire poche cose:

prima di tutto, che lavorare è un casino vero.

poi, che mi sta asciugando il cervello.

poi, che non so se è solo per colpa del lavoro ma una volta mi bastava aprire dreamweaver e poggiare i diti sulla tastiera per avere qualcosa da scrivere sul blog, qui adesso invece, a momenti mi tocca sbobinare gli appunti di sociolinguistica di tre anni fa per trovare qualcosa da scrivere. ed è una palla ciò.
io non voglio che tutto quello che ho da scrivere siano cose che devono piacere a qualcun altro.
eccotutto.

messaggi per l'utenza:

alla donna di chiffon, volevo dire che sto riemergendo.

a neal, che tengo sempre sott'occhio i suoi errori di battitura.

a libanese, che sto preparando le pratiche per l'adozione.

a body, che ha ragione e che fashion fa rima con random.

a cAt, che da oggi in poi "mamma di marissa" è entrato nel mio vocabolario.

a shirk, che il suo blog lo leggo sempre ma non capisco mai una mazza :)

per questo post è tutto.
al prossimo, che non ho avuto tempo e ciò l'argomento nel taschino da una settimana.