9.9.04

ehm,si,ecco,come dire.

tamaboy è un bimbo tamagotchi da crescere su una pagina web.
tamaboy gli devi dare da mangiare, ti fa le domande, chiacchierate insieme e lui è contento.
devi sempre scegliere cosa dargli da mangiare, pizza o sushi, camomilla o prozac, merendina o panino, cose così.
poi ti chiede se ti piace più il dolce o il salato, stare a casa da solo o con gli amici, e via discorrendo.
dietro tamaboy c'è una specie di organizzazione di ricerca di marketing che intuendo intelligentemente che nessuno ha voglia di compilare i questionari, ha inventato un questionario tamagotchi.
così ogni volta che scegli cosa dargli da mangiare o cosa rispondergli loro sanno sempre cosa preferisci, oltre a conoscere la tua login e la tua email.
solo che c'è un piccolo problema. quando mi chiedono di scegliere cosa dare da mangiare a tamaboy io non rispondo la mia preferenza, ma solo quello che un bimbo piccolo come lui dovrebbe mangiare per essere sano e in forma. lo stesso se dicono libro o vhs, videogame o pallottoliere, cose così. e anche con le domande. mica gli dico quello che penso veramente, ma quello che un bimbo della sua età deve sentire da un adulto. mi sento responsabile, voglio che lui cresca bene, meglio di me. non gli do mai niente di sintetico o poco sano. non sono esattamente le mie preferenze. lo educo. già.
in tutta questa storia, non so se sia più grottesco tamaboy, la società di ricerca, o il mio istinto di responsabilità materna.
(o, se proprio la vogliamo dire tutta, il fatto che il mio tamaboy si chiami come uno dei miei vicecapi.)

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