26.4.04

i lego hanno la stessa faccia delle persone nelle istruzioni di emergenza degli aerei

[ost: sophia]
[post raffazzonato di interrogativi esi(sten)ziali]

nel nuovo numero di Amica "la femminilità esplode a 40 anni" e "vestirsi svestendosi".
e tu sei fedele alla linea? che mi dici della prova costume? bah, non so, io preferirei pulcinella o colombina.
non ho comprato vanity fair perché non volevo i vangeli in casa, tantomeno in edizione pocket.
però mi sono trovata a casa un'edizione 1992 di un libretto rosa intitolato "guida alle coccole".

"voglio una pelle sana PER TUTTA LA VITA"
eddai, esagerata!
dico va bene eliminare anche le macchie più prestigiose, e i sette segni dell'invecchiamento, ma questa mi sembra un'aspirazione quantomeno eccessiva.

"quonam": ma che vuol dire quonam? a me la sambuca molinari mi sembra un prodotto per cocainomani.
senza contare l'entrata nell'era del fantastico mondo dei superalcolici succhiati.
essantozzìo, ma era tanto bello quando ti raccontavano quelle storie dei figli che tornano a casa dopo millenni, delle feste a casa, degli intenditori, adesso ogni liquore è una scusa buona per una femmina che ciuccia na volta il ghiaccio, na volta la camicia, na volta la mano, mi si perdoni la scurrilità ma io in genere bevo dal bicchiere o nella peggiore delle ipotesi a canna dalla bottiglia, questa idea della femmina spugnetta mica mi convince tanto, capisco che era secsi, ma ora inizia a stancare, se proprio è ve le porto io le cannucce sul set, eh? tanto è un set solo, un unico gigante set con le stesse comparse, le stesse automobili parcheggiate fuori e tutta questa gente che va in giro lamentandosi che fa freddo. (brrr...citaziona colta!)

la scena di "lost in translation" che più mi ha impressionato è murray nella vasca, silenzio assoluto, suoneria del cellulare megapolifonica. cornuto e mazziato. aveva chiamato anche lui qualche servizio superhits? che esistessero poteva essere accettabile, ma che ci facessero le televendite, boh.
(comunque lost in translation m'è piaciuto molto.)

"prima ti sposo poi ti rovino" invece m'è piaciuto così così, non l'ho trovato particolarmente cohen, ma la maglietta dell'avvocato sfigato con scritto OBJECTION! è irrinunciabile, seminale, meravigliosa.

e nando, l'hai visto come balla? no, ma stanno già lucidando gli altoparlanti delle spiagge de sti tempi, immagino. l'infida incombenza del sound estivo è una cosa che mi mette sempre di pessimo umore, salvo poi cantare i tormentoni anche nel sonno, un po' come adesso sto convincendomi della bellezza di "left outside alone", "toxic" e "non me lo so spiegare". non me lo so spiegare, infatti.
poi non so se caparezza l'ha fatto apposta a scrivere una canzone che prende in giro i tamarri che è in effetti però l'attuale inno dei tamarri. probabilmente sì, e poi dice che uno non si deve deprimere se tutti gli altri sono geni e noi invece no.

kurt schwitters, artista di inizio secolo, costruiva sculture in progress con ammassi di "cose" e li chiamava "merzbild", immense colonne di roba attaccata insieme che cresceva (tipico riferimento da libri sulla modern-post-ità studiati approfonditamente), mi piace l'idea di avere in salotto una merzbild rubata su un set, agglomerato di packshot di prodotto, e lo so che se qualcuno dice che è una stronzata è solo invidia.

da un film con errison ford di qualche tempo fa beccato in tivi, citazione non esatta ma molto indicativa della natura umana
"quando ho sorpreso mio marito che mi tradiva ci sono rimasta così male che ho dimenticato che anche io lo tradivo"

Nessun commento: