ogni volta che ci si prende un periodo di pausa da qualcosa in genere se ne decreta la fine assoluta. oppure, in ogni caso, non si risolve un cazzo. tra le molte cose che non ho capito in questo mese e più di offlinetudine annovero i rapporti tra giovani uomini e giovani donne, le persone sicure di loro stesse, le borse Pinko Bag, l'utilità degli Evanescence e dei Rasmus, lo spot banca intesa, la strada per andare in zona sempione, l'ubicazione dei negozi di tende in zona navigli, il motivo per cui siamo tutti qui al mondo, gli uomini in generale, la piega col fon, il fondotinta, il risvolto dei jeans, le campagne elettorali, il meccanismo del naming, il cobol, il php, la fisica quantistica, i tradimenti, il silenzio, l'inquinamento acustico, l'inglese parlato.
in compenso, però, ho visto un sacco di televisione, sperimentato un sacco di primi pronti surgelati, finito un po' di libri, comprato dischi nuovi, visto film in vhs, acquisito una nuova acconciatura.
insomma, non è cambiato niente.
però eccomiqui, nuova come nuova, bella come prima (questo la dice lunghissima su).
vabbè, che cazzo deve scrivere uno che riapre un blog?
ah... aspetta... ce l'ho, ce l'ho...
solange o donatella?
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