30.1.04

I won't be suited

(ode al testo immaginato di una canzone. come dicevo a lui ieri, quando scopri che una canzone non dice quello che pensavi ci rimani un po' male. dopo mesi di teorie. pensavo che i cake dicessero "daria, I won't be suited" e invece dicono "daria, I won't be soothed". peccato. mi faceva sorridere l'idea di una persona che ammette, visibilmente controvoglia, "non sono adatto")

mi dicono dalla regia che quando una cosa inizia bene è buon segno.
che gli incipit sono importanti.
che la dichiarazione di intenti dell'autore e tutto quello che segue sono sempre nelle prime righe delle cose.
che si capisce tutto da lì.
le prime righe della mia cosa di oggi sono queste.

Inizia tutto una sera, col freddo che ti trapassa le ossa, ti prende a schiaffi e le mani che ti si staccano. Le metteresti anche in tasca, se in tasca non avessi tutta la sezione “carta” della tua raccolta differenziata.
ti trovi a camminare sul ciglio della strada, diretta verso una pizzeria, con le percezioni completamente alterate dal tetraidrocannabinolo.
Pensi che sia una scena patetica. E lo è.


dal fondo del mio barile personale.
stanca del lucido/ludico mondoBloG.
visibilmente scazzata da chi fa i commenti offendendo gratuitamente. dimostrando in questo modo un quoziente intellettivo inferiore alla media del reparto account di una qualsiasi agenzia pubblicitaria.
delusa anche un po', oggi mi metto offline, per la felicità di tutti.
parruccando un modo diverso di scrivere su una pagina html.

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