7.11.03

it has been made a certain

"in linea con l'assassino" non e' un film (figo/alternativo perche') girato in una cabina telefonica. "in linea con l'assassino" e' un film in cui e' quasi sempre inquadrata una cabina telefonica con dentro un deficiente che colloquia non al telefono, ma con uno speaker (impedito) in voice over. se fosse stato davvero girato dentro una cabina telefonica allora sarebbe stata un'idea. ma cosi', a parte il turpiloquio e la plasticosita' da vero mockup pubblicitario dello speaker fuori campo (ma un secondo piano con effetto telefono no? eh?) rimane poco. trama stupida. (perche' un idiota dovrebbe fare il giustiziere in quella maniera assurda? non ci sono piu' i serial killer di una volta. un cattivo di canale cinque in un pomeriggio d'estate e' molto piu' convincente, credibile.)
non e' inquietante, non e' asfissiante, non e' tridimensionale. non e' quello che vorrebbe essere. non ce la fa.
e sara' che da blockbuster ci saranno pareti piene di questo film, che mi viene cosi' il nervoso, e i luchi non hanno trovato "the truman show" l'altra sera.
ma piuttosto mi imparo a memoria un film qualsiasi dei vanzina, che gli ultimi mi mancano tutti, dal mitico "il cielo in una stanza" in poi.
ma piuttosto mi vedo maria defilippi in prima serata.
o gli emtivi iurop miusic auord (sponsord bai calsbrg, and voodafooon), col collegamento bulgaro fintodiretta della premiazione italiana, con "meri che cammina sui sentieri piu' scuri" vincitrice, e ogni volta mi viene in mente quella bambina genio che a tavola con mamma papa' e zio osservava "si', ma tanto mary poi finisce a vendere panini con la porchetta".
it has been made a certain. (thesaurus: "s'e' fatta una certa") devo andare a progettare il mio styling del venerdi' sera, che data l'importanza cruciale della serata deve essere di un certo livello.
modello di ispirazione: peaches.

notizia del giorno: ho sempre sognato di.

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